Quando in un rapporto di coppia si parla di collusione orale, ci si riferisce ad un amore caratterizzato da sollecitudine, cura e sostentamento reciproci. Questo tipo di rapporto si basa sull’idea che uno dei due, in veste di madre, debba accudire l’altro, ritenuto un bambino bisognoso di aiuto. I due partner sono legati dall’accordo tacito secondo cui l’uno deve manifestare una disponibilità inesauribile ad aiutare l’altro senza pretendere nulla in cambio, mentre l’altro, bisognoso di aiuto, può evitare di ricorrere alle proprie forze.
Questa modalità di rapporto caratterizza la primissima relazione madre-bambino e la fase di sviluppo del primo anno di vita, detta fase orale, in cui è tipico l’utilizzo della bocca da parte del bambino per conoscere il mondo: il bimbo succhia in primis il seno della madre ed usa la bocca anche per conoscere qualsiasi altro oggetto. Al succhiare è associata, inoltre, una sensazione di piacere.
Una volta divenuta adulta, la persona con il carattere orale manifesta il desiderio di inghiottire tutto ciò che è disponibile, nonchè l’irrefrenabile manifestazione dei suoi bisogni e la pretesa del loro appagamento immediato, con la tendenza a chiedere sempre di più. Tale insaziabilità può avere un effetto castrante sul partner, che può sentirsi fallito nel ruolo di dispensatore, il che può trovare espressione anche nel fallimento sessuale.
Nei rapporti con il partner, il carattere orale è ambivalente: da un lato cerca un partner che lo gratifichi illimitatamente, dall’altro teme di diventarne dipendente e di non poter sopportare la frustrazione di un suo rifiuto.
Il carattere complementare a quello orale, invece, si caratterizza per la tendenza ad offrire premure e servizi; ci si sente all’altezza del partner fin quando questo rimane debole e bisognoso. Questi caratteri maternamente premurosi evidenziano tre aspetti: sentimenti di inferiorità, dipendenza dalla madre e incapacità di porre rivendicazioni proprie; non sono loro che devono essere soddisfatti, ma si preoccupano di soddisfare gli altri.
La rottura del rapporto e la separazione
Spesso dopo una convivenza duratura il carattere orale è preso sempre più dal dubbio che il partner non corrisponda veramente alle sue aspettative di avere una madre idealizzata; pone il partner di fronte ad esigenze sempre più difficili da soddisfare fino al punto che non possono essere soddisfatte, di modo che si senta in diritto di perseguitarlo come madre cattiva.
Quindi la coppia spesso va incontro all’insuccesso, anche perché il partner complementare, nella sua pretesa di essere lodato e apprezzato, è avido e divoratore quanto il partner orale nelle sue pretese di soddisfazione insaziabile.
La rottura comporta una grande sofferenza in entrambi e spesso avviene più per iniziativa del partner orale, che è nella posizione del bambino, che di quello complementare, che è nella posizione di genitore. Infatti capita molto più spesso che sia il bambino che abbandoni il genitore che non il contrario.
Ma mentre il partner bambino non può rimandare il suo bisogno di avere un genitore, quindi tenderà rapidamente a ricostruire una coppia simile a quella persa, spesso il partner genitore tende ad elaborare la frustrazione subita. Tuttavia è difficile che una coppia con questo tipo di collusione possa separarsi definitivamente, e spesso tendono a mantenere un legame anche nel caso in cui ciascuno dei due formi nuove coppie.
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